Attestato di rischio proveniente da compagnia estera

Attestato rischio da compagnia estera
Cosa sapere sull'attestato di rischio da una compagnia estera

Come fare se l’attestato di rischio proveniente duna compagnai estera non è riconosciuto dalle compagnie assicurative italiane? E la classe di merito? Caso per caso vediamo come cercare una soluzione assicurativa vantaggiosa.

Come comportarsi nel caso in cui si sia assicurato un veicolo all’estero e l’attestato di rischio provenga da una compagnia estera? Vale ugualmente o ci sono considerazione o aggiunte particolari da dover fare?

Come funzione se l’attestato di rischio proviene da una compagnia estera?

Un soggetto con età inferiore a 30 anni e patentato da 11 anni ha venduto la sua auto inglese e ha ricevuto dalla compagnia assicuratrice inglese l’attestato di rischio dal quale si evince che da 8 o più anni non ha avuto incidenti.

Adesso vuole comprare una nuova auto in Italia, ma nessuna compagnia è disponibile a farlo partire da una classe di merito inferiore alla 14 come se fosse un neopatentato. Come è possibile che non esista la possibilità di convertire le classi di merito all’interno della UE?

Come poter fare per ottenere una classe più bassa? Potrebbe acquistare la sua nuova macchina a metà con la compagna e in qualche modo ereditare la sua classe di merito che è cointestata (sia proprietà che assicurazione) con la madre?

Se si cointestano l’auto nuova e il soggetto fa un incidente, anche la classe di merito dell’auto della compagna viene declassata o la classe di merito è strettamente legata al veicolo?

Attestato rischio da compagnia estera
Cosa sapere sull’attestato di rischio da una compagnia estera

Cos’è la classe universale?

L’attestato di rischio estero è riconosciuto in Italia se è redatto secondo le regole UE della Classe Universale ed è indicata in maniera chiara la Classe Universale di provenienza e di assegnazione.

Forse potrebbe essere utile una traduzione giurata. Se l’attestato non è conforme, il suggerimento è quello di verificare se è possibile applicare la legge Bersani.

Cosa accade con la classe di merito maturata in Svizzera?

Un cittadino svizzero vive in Italia. In Svizzera ha una macchina intestata, mentre in Italia fino all’anno scorso non ne aveva. L’anno scorso ha acquistato una macchina e l’ha assicurata con la SAI. La compagnia ha riconosciuto la classe di merito 2, visto che aveva l’attestato della vecchia assicurazione svizzera, che aveva più di 12 anni senza sinistri (come previsto della legge Bersani).

Un’altra assicurazione ha fatto un’offerta molto più vantaggiosa però secondo l’attestato di rischio della SAI, la classe di merito risulta a 12, anche se confermato, che nell’anno scorso non c’era nessun sinistro.

Questo significherebbe, che non sarebbe mai possibile cambiare l’assicurazione nei prossimi 12 anni, se non voglio perdere la classe di merito. Cosa è possibile fare in modo che la classe di merito maturata in Svizzera, valga anche nel futuro?

Classe interna e compagnie assicurative

E’ corretto riconoscere la validità di un attestato di rischio estero anche in Italia, ma solo se questo riporta la Classe Universale, regolata da leggi internazionali. La Classe Universale deve di diritto essere riconosciuta da tutte le compagnie europee e nulla ha a che vedere con la Classe Interna, che è a discrezione della compagnia e che spesso ha, per vari motivi, valore diverso da quella universale.

Quindi, cosa ha fatto la SAI? Prima riconosce la classe 2 e poi questa diventa 12? La risposta è scritta sull’attestato di rischio, ma l’unica spiegazione plausibile che la compagnia abbia riconosciuto una classe 2 interna con una classe universale 14, quella normale di partenza.

Se nell’attestato di rischio era presente classe universale 2, allora hanno commesso un errore, mentre se la classe 2 Svizzera era a sua volta “interna”, allora SAI ha riservato un ottimo servizio, dato che non era loro dovere riconoscere tale classe. La classe Universale si trasmette da una compagnia all’altra, quindi è quella che fa fede per la nuova compagnia, mentre la classe interna può essere riconosciuta o meno.

Immatricolazione auto assicurata all’estero

Un soggetto ha reimmatricolato in Italia la auto acquistata in Francia, dove è stato residente fino a 5 mesi fa. La compagnia assicuratrice francese ha rilasciato un attestato di rischio dal quale si evince che: da 5 anni non ha sinistri e ha raggiunto la classe bonus/malus più bassa nel sistema francese.

Al momento della stipula del contratto francese hanno valutato un attestato di rischio italiano su un auto demolita in cui aveva raggiunto la classe 6, senza farlo ripartire dalla classe più alta. Le compagnie che ha contattato in Italia vorrebbero farlo partire da una classe di merito 9, ovvero riconoscerebbero solo i 5 anni senza sinistri e non il fatto che in Francia avesse raggiunto la classe di merito più bassa.

E’ corretto? In Italia, ha avuto un veicolo assicurato e poi demolito, per il quale aveva raggiunto la classe di merito 6. Visto che non sono passati ancora cinque anni ha provato a chiedere ad alcune compagnie se possono riconoscere questo attestato e non quello francese ed attribuirgli la classe 6 per il veicolo che ora ha re-immatricolato.

Le risposte che ha ricevuto sono diverse, quindi chiede cosa sia corretto in termini di legge. In particolare alcune compagnie mi chiedono di dichiarare, che: “Ai sensi e per gli effetti degli artt. 1892 e 1893 del C.C. dichiara che l’attestazione dello stato del rischio presentata per assicurare il veicolo targato XX non è già stata utilizzata per altro veicolo acquistato in sostituzione del precedente” In Italia, non ha mai usato questo attestato ma lo aveva presentato per la stipula della polizza alla compagnia francese. Può rendere quindi la dichiarazione di cui sopra?

La Classe Universale, quella che in Italia va da 1 a 14 per capirsi, è stata introdotta per avere un sistema di valutazione del rischio il più possibile uniforme tra compagnie e Stati. In teoria dovrebbe essere applicato in tutta Europa, tuttavia sembra che ogni Stato faccia un po’ a modo suo ed ogni volta che c’è da convertire un attestato di rischio è un bel problema.

Conviene cercare un’agenzia di pratiche auto esperta di queste pratiche (anche online, magari una al confine Italo Francese!) che sappia convertire in maniera giusta l’attestato. Qualora venisse confermato che al massimo è possibile avere una Cu 9, è necessario fare delle valutazioni di convenienza.

La vecchia CU 6 è utilizzabile senza problemi facendo quella dichiarazione. Tuttavia potrebbe non risultare una scelta giusta, in quanto la classe sarebbe, si più bassa della CU 9, ma avrebbe un bel “buco” nella storia assicurativa recente, che incide molto negativamente sul prezzo finale. Occorrerà fare dei preventivi.

Assicurazione cointestata in Germania

Una persona ha vissuto in Germania 20 anni e aveva il 50% sull’assicurazione di un mezzo. Adesso è rientrato in Italia ed ha acquistato una piccola auto usata, ma non hanno accettato i documenti rilasciati dai tedeschi e hanno detto di ripartire dalla classe più alta, dicendo che i tedeschi accettano le nostre classe assicurative ma l’Italia no. E’ vero?

In Germania le polizze auto costano molto meno rispetto all’Italia e garantiscono servizi migliori, soprattutto in caso di sinistro. Va anche detto però che in Italia esiste un alto tasso di incidenti e di risarcimenti conseguenti, e pure una quantità molto altra di frodi alle assicurazioni.

Detto questo, è falso che in Italia non si accetti una classe di una assicurazione tedesca. La Classe Universale riportata sull’attestato di rischio compare ormai in tutte le polizze Europee ed è riconosciuta a livello Europeo.

Se sull’attestato c’è il nome del soggetto ed è riportata una classe Universale, DEVE essere riconosciuta da tutte le assicurazioni Italiane.

Autore: Marco R. (Borsatrader)

Marco R. (Borsatrader)
Marco R. (Borsatrader) è un imprenditore che ha sviluppato competenze in molteplici campi della finanza in oltre 20 anni di investimenti e pratica del trading online. Dal 2003 ad oggi ha scritto oltre 700 approfondimenti sul risparmio, sulle assicurazioni, sugli investimenti immobiliari, e ha risposto online ad oltre 45.000 quesiti dei lettori.
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